Quanto deve essere il minimo di una busta paga per un finanziamento

Di questi tempi avere un lavoro è divenuto quasi un privilegio. Un lusso che non tutti, purtroppo, possono permettersi. In Italia il contesto lavorativo si fa sempre più duro e arduo da affrontare, soprattutto per i più giovani, spesso e volentieri alle prese con attività professionali sottopagate o pagate in nero.

E allora bisogna ritenersi già fortunati se si ha una busta paga a disposizione, considerando che in tanti non ne dispongono. Ma spesso la busta paga non basta affatto per sostenere tutte le spese che si presentano di volta in volta davanti ad un singolo o ad un’intera famiglia nella maggior parte dei casi.

Subentra così la possibilità di richiedere un prestito che possa far accedere ad un finanziamento. Il che dovrebbe facilitarvi la vita in un certo senso, ma anche in questo caso ci sono dei requisiti, segnatamente economici, da rispettare.

Il problema più grande è sapere quanto sia il minimo importo nella busta paga da cui partire per poter anche solo richiedere un semplice finanziamento. Naturalmente si può scegliere tra diverse tipologie di finanziamenti come cessione del quinto, delega di pagamento o prestito personale, tanto per dire.

In buona sostanza, per accedere ad un finanziamento minimo bisogna sottostare a diversi fattori imprescindibili, non soltanto di tipo economico, vedi l’assenza di indebitamenti, lavoratori già censiti, che non hanno ottenuto un prestito nell’ultimo anno solare, che non hanno fatto richieste di finanziamento negli ultimi 30 giorni e così via.

Generalmente, le banche e le finanziarie utilizzano come importo minimo di richiesta in questo senso la cifra pari a 750 euro mensili circa di stipendio, parametro valido soprattutto nel caso dei prestiti personali. Una cifra che può salire anche a 900 euro in determinati casi.

La cessione del quinto, invece, prevede reddito minimo di poco più di 500 euro per l’accesso, ottenuto entro l’anno corrente, nella fattispecie il 2020. Se si percepiscono redditi inferiori a queste cifre che abbiamo menzionato, non diviene possibile avere un certo tipo di prestito, a meno che il richiedente non abbia la “fortuna” di potersi appellare ad un familiare che gli faccia da garante in qualche modo.

La delega di pagamento fa riferimento ad una sorta di accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro con quest’ultimo che trattiene ogni mese l’importo della rata da versare alla banca o finanziaria fiduciaria, anche se, tuttavia, non c’è un obbligo formale in questo senso. La rata resta costante e non varia nel tempo, ma il finanziamento può essere estinto prima della chiusura chiarita nel contratto.

Facciamo un esempio pratico: se un lavoratore guadagna sui 1200 euro al mese, l’importo massimo, non minimo in questo caso, a cui si può aspirare per un prestito va dai 200 ai 300 euro, che corrispondono più o meno al 20-25% di uno stipendio medio.

Naturalmente, il reddito che si percepisce deve essere sempre dimostrabile a partire da una documentazione certificata a livello fiscale. Questo è un presupposto fondamentale imprescindibile che è bene chiarire.

La tipologia di lavoratore che fa ricorso con sempre maggiore frequenza a questo tipo di prestiti sono soprattutto studenti, casalinghe, disoccupati e lavoratori autonomi che hanno bisogno di soldi e non riescono a permettersi tutti i beni di prima necessità con quel poco che magari guadagnano. 

Alcuni di questi non hanno neanche la busta paga e per loro diventa ancora più complicato accedere ad un finanziamento. Ma si può ovviare anche a questo ostacolo. Ottenere un prestito senza busta paga è possibile grazie ad un istituto creditore che viene incontro a coloro che hanno necessità di avere liquidità immediata. In questo caso parliamo di prestiti non eccessivamente consistenti nelle cifre, ma sono pur sempre prestiti. 

Tra le garanzie richieste in questi casi soprattutto l’ipoteca di un immobile, di conti correnti, titoli o cose del genere. Va bene anche una garanzia personale come la fideiussione di un genitore nel caso di uno studente. 

La figura genitoriale a quel punto diventa l’interlocutore di riferimento per la banca affinché quel prestito venga “restituito”. Al di là dell’importo minimo erogabile, esistono tanti modi per ottenere un prestito. Con o senza busta paga, lo si può fare. L’importate è sempre documentarsi bene e tenersi lontani da qualsiasi tipo di truffa in questo senso per evitare di finire nelle mani sbagliate.